INSTANT
SONGS - CRONACA IN MUSICA
un progetto di giornalismo
musicale
di Massimo Bubola
ogni mese
in download online
un brano dedicato a un
fatto di cronaca nera
“Senza catene”
il quarto
brano del progetto
Massimo Bubola sul brano
Questa
canzone l'ho scritta ripensando ad una frase del papa durante la recente visita
fatta a Lampedusa l'8 di luglio scorso. Una domanda che è mi ha colpito nel
profondo: " Chi ha pianto per le giovani mamme che portavano i loro
bambini?" riferendosi ai 25.000 migranti morti in questi anni nella
traversata verso l'Italia. Ho ripensato così alla triste e particolare storia
di Samia Yusuf Omar, una ragazza somala di ventuno anni appena compiuti, atleta
che aveva partecipato nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino nei 200 metri piani. Samia
era incinta al quarto mese ed è morta su un gommone che la portava dalla Libia
verso il nostro paese, il 17 marzo del 2012 al largo dell'isola di Lampedusa,
dove è stata poi sepolta col suo piccolo.
Mi
colpirono di questa vicenda anche le dichiarazioni dell'anziano medico Giuseppe
Saviano che soccorse al largo Samia, ormai agonizzante e continuò a guardarla distesa sul pozzetto
della nave della Guardia Costiera, ormai deceduta. Saviano, che tanti morti
aveva visto in questi anni, non riuscì a dimenticare il suo volto con quel
dolcissimo sorriso di bambina che sembrava essersi addormentata finalmente tra
le braccia di suo padre, quel padre che
Samia, proprio da bambina aveva perduto a Mogadiscio per il colpo di un mortaio
nella guerra civile che insanguina la Somalia orami da
lunghi anni.
"Chi
di noi ha pianto per questo fatto e per fatti come questo? Chi ha pianto per
queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro
bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie
famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l'esperienza del piangere, del
"patire con": la globalizzazione dell'indifferenza ci ha tolto la
capacità di piangere!" Questo ha detto, durante la messa sull'isola, Papa
Francesco ed ha rivolto queste domande a quelli che aveva davanti ed a noi
tutti.
Nella
canzone "Hanno sparato a un angelo", che ho scritto l'anno scorso, mi
chiedevo se nelle persone fosse ormai morto il sentimento della pietà. E questa
è una domanda che ormai diventa doverosamente drammatica di fronte
all'indifferenza o alle bestemmie contro l'umanità di chi addirittura si augura,
come accaduto anche di recente, che le barche dei migranti affondino. Chi di
noi ha pianto per tutti questi morti? Certamente il vecchio dottor Saviano che
non si è dimenticato mai quel volto e quel sorriso, ed ha pianto ancora quando
ha saputo il nome di quella giovane donna a metà agosto di quell'anno,
attraverso le dichiarazioni sulla storia di Samia di Abdi Bile, grande atleta
somalo, alla platea riunita a Mogadiscio per ascoltare i membri del Comitato
olimpico nazionale.
La libertà
che è
una bambina
è la speranza di una speranza che è
clandestina
LEGGI QUI LA PRESENTAZIONE DEL
PROGETTO
Dal
16 maggio, ogni mese, per un anno, sul sito www.instantsongs.it
Massimo
Bubola propone il progetto Instant Songs.
Il
sito ed il progetto Instant Songs
vogliono ricondurre la canzone alla sua funzione originaria: cioè quella di
raccontare i personaggi e i fatti salienti del nostro tempo e della nostra
realtà, con particolare attenzione per quella che oggi viene definita
"cronaca nera". Prima dell'avvento della letteratura scritta, la
letteratura orale di Omero ed Esiodo nella Grecia del VII-VIII secolo, era
perlopiù cantata e recitata ed era uno dei principali modi per tramandare la
storia che si fondeva nella mitologia. Per questo la canzone e la ballata hanno
assunto nel tempo una funzione di memoria collettiva. Nel momento in cui si
affronta la cronaca con una canzone, la cronaca si espande dai motivi che
l'hanno ispirata e diventa epica cioè racconto condiviso, riuscendo a parlarci
al di là dei fatti diretti che l'hanno ispirata. Un fatto di cronaca per quanto
efferato, per quanto possa colpire e impressionare profondamente l'immaginario
collettivo, si esaurisce giornalisticamente, per propria natura, nell'arco di
poco tempo. Le instant songs vorrebbero essere una cronaca in forma
musicale che rimane a parlarci, così
come le ballate dei cantastorie che ci hanno accompagnato fino ad oggi.
Massimo
Bubola ha già scritto in 35 anni tante instant
songs che si sono protratte nel tempo da Cocis, sulla mala del Brenta, ad Alì
Zazà, che narrava di un baby killer napoletano, a Don Raffaè* sul rapporti tra stato e anti-stato. Corvi sul conflitto nella ex-Jugoslavia e sui nuovi
signori della guerra, Una storia Sbagliata*
sulla morte di Pierpaolo Pasolini, Coda di Lupo* sugli indiani metropolitani, Cuori
ribelli su un tentativo di insurrezione
di indipendentisti texani e tante altre.
(*
Canzoni scritte da Massimo Bubola con F. De Andrè)
Oltre
alla canzone, su www.instantsongs.it
un
disegno della vicenda del disegnatore Federico Vicentini
un
commento- intervista realizzata dal coordinatore del sito Francesco Verni con
Massimo Bubola
una
rassegna stampa sulla vicenda
Un blog di commenti e di riflessioni sulla
vicenda.
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